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Oaktree, idee chiare: la dirigenza cambierà politica sul mercato

Oaktree ha preso in mano le redini dell’Inter da qualche settimana, ma ha già preso delle decisioni significative. In primis, quella di dare continuità al management che, in condizioni economiche complicate, è riuscito sempre a creare squadre molto competitive. E il suggello ulteriore di quanto affermato è stata la nomina di Giuseppe Marotta come presidente della società di viale della Liberazione. Una scelta che testimonia la fiducia del fondo. Ma adesso, la strategia, specie sul mercato, dovrà cambiare rispetto al passato. E la dirigenza dovrà essere brava ad assecondare quanto richiesto.

Oaktree da i suoi diktat: ultratrentenni sì, ma solo ad una condizione

Oaktree, dunque, al momento del proprio insediamento, ha subito messo in chiaro quelle che sono le sue volontà. E la dirigenza ha recepito, soprattutto in vista della campagna di rafforzamento. A tal proposito, un primo cambiamento di modus operandi lo si ha per quanto riguarda i giocatori in là con gli anni. In queste ultime sessioni di mercato, da Vidal a Cuadrado, fino ad Arnautovic e Sanchez, tanti sono stati i giocatori a fine carriera che hanno vestito la maglia nerazzurra. Oaktree ha posto un veto sugli investimenti economici onerosi per questi giocatori, dando l’ok solo ad una condizione: che la spesa per loro possa essere zero. Ed ecco che, acquisti come quelli di Zielinski e Taremi, visto il costo del cartellino praticamente nulla, sarebbero ben accetti. Ma gli obiettivi reali sono altri.

Oaktree predilige i giovani, ma con pochi soldi, la dirigenza dovrà essere brava

Oaktree ha invitato la dirigenza a investire su profili giovani, da costruire o già pronti, che possano essere futuribili e su cui si possano creare delle plusvalenze per migliorare il bilancio. Questo a maggior ragione visto che i nerazzurri hanno già una base di giocatori nel pieno della maturità o a fine carriera che può fare da chioccia per farli crescere in maniera serena. E a tal proposito, ecco che con pochi soldi, la dirigenza deve adoperarsi per un altro tipo di lavoro. Andare alla ricerca di talenti in giro per l’Europa, che non abbiano costi di cartellini esorbitanti. L’esempio principale è quello di Bisseck che a 7 milioni, pagabili in tre rate, è stata una delle sorprese dello scorso campionato. E la strada da intraprendere, dovrà essere proprio questa.

Gianfranco Rotondo

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